Hotel Vittoria:
L’Hotel Vittoria viene progettato in epoca fascista dall’ingegnere Egidio Dabbeni sotto la direzione del noto architetto Marcello Piacentini e viene aperto al pubblico nel 1933.
L’hotel assieme agli edifici delle Poste e della Banca commerciale, può considerarsi l’emblema architettonico dell’ evoluzione economica della città di Brescia tra il 1923 e il 1933.
L’hotel è uno dei pochi a Brescia e dintorni (assieme a Villa Fenaroli) ad essere classificato 5 stelle.
Dopo un lungo periodo fortunato, negli anni Settanta inizia il decadimento dell’hotel fino alla chiusura nel 1983. Un anno dopo la Cofim cede l’immobile ad un grande imprenditore lumezzanese che assolda GAP per il completo restauro e rinnovamento dell’hotel, per riportarlo agli antichi splendori.
L’ufficio dopo un attento lavoro di rilievo e restauro, ha riprogettato e parzialmente ampliato i sotterranei trasformati in sale congressi.
Per quanto riguarda l’arredo, si è cercato di mantenere e consolidare l’arredo persistente e nel caso non fosse stato possibile, di usare arredi in linea filologica e stilistica con quelli dell’hotel.
Avere a che fare con una presistenza così importante è stato molto stimolante per l’ufficio, che ha lavorato e progettato consapevole del peso di ogni linea tracciata sulla carta.
In definitiva, l’immagine dell’hotel è rimasta inalterata da ormai ’80 anni, esso funziona ancora come un’importante landmark nel palinsesto del centro storico della città, adattandosi perfettamente con i diversi cambiamenti infrastrutturali della città.